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lunedì 19 marzo 2012

Il trapasso.....come sta il caro estinto? L'ex

Ditemi la verità vi sono mancata? No,  ho scritto solo pochi giorni fa…quindi non dite cazzate che vi becco subito.
Questo deve essere un periodo veramente produttivo, e quando l’ispirazione arriva non la trattieni eh! Viene fuori prepotente come un rutto! D'altra parte non è che l’ispirazione viene così a comando, e poi bisogna anche trovare l’argomento giusto, e sebbene Real Time sia un pozzo infinito di idee, non vorrei inflazionare l'argomento. Così mi dirigo su altri lidi.
In effetti avrei un paio di cosine da condividere con voi, e sto tentando di capire a quale dare la precedenza. Ci sarebbe da spendere qualcosa come più di due paroline sul bagno aziendale, per esempio. Ora voi mi direte, ma cosa cazzo ce ne frega a noi del tuo bagno, ma credetemi farci un giretto verso le 9 di mattina, potrebbe essere una delle esperienze più divertenti della vostra esistenza. Anche se organizzare gruppi di visita, seppur scaglionati rappresenterebbe una certa difficoltà gestionale e logistica.
Oppure potrei illuminarvi sulle molteplici sfaccettature delle rotture........di palle, ma no che mi fate dire, delle rotture delle relazioni amorose, fine rapporto, separazioni, divorzi. Trapasso a nuovo e più stimolante stato civile.
Rompere fa schifo diciamocelo. E’ doloroso, complicato, e ti fa ascoltare MP3 tristi. E la tecnologia, Facebook, Twitter sms, e-mail rendono le cose ancora più complicate. Così come naviga il crepacuore 21 ° secolo?
Per sopravvivere ad una separazione, avrete bisogno di senso dell'umorismo e di una pistola. Scherzo sulla pistola, avrete bisogno solo di un rifugio antiaereo. Bene, sto ancora scherzando - non c'è bisogno di chiamare le autorità. Effettivamente a pensarci bene non sarei io il soggetto più idoneo a parlarvi di questo, visto che in tutta la mia vita non ho mai trovato un uomo così coraggioso da farlo…….,come da fare cosa? di lasciarmi e non lo dico per vantarmene, perché la fine di un rapporto è un momento devastante per entrambe gli interpreti. Si lo so, quello che se la passa peggio è sicuramente quello che viene abbandonato, ma considerate una cosa, probabilmente quello che abbandona, è stato male e anche molto male prima, soprattutto se si parla di rapporti lunghi anni. E comunque non è che questa sia una gara a chi sta peggio. E’ chiaro che le peggiori rotture sono quelle dove tu sei colui che decide di dare fine al rapporto. Posso sicuramente affermare che quando si tratta di rompere un rapporto non sia molto meglio "dare che ricevere". Certo, il tuo ego non sarà così schiacciato come quello della persona abbandonata, ma dovrete essere pronti ad essere pedinati, molestati e minacciati ad ogni angolo. Qui è dove il senso dell'umorismo è la chiave di lettura e assolutamente necessaria per sopravvivere ad un brutta separazione.
E così eccoci arrivati finalmente al momento fatidico, si prende il coraggio e si arriva al tanto temuto "Dobbiamo parlare". "Dobbiamo parlare" sono quattro parole terrificanti, forse secondo solo a "Ti sto per uccidere." Così che cosa fare quando ci vengono dette o scritte oppure siamo in procinto di dirle noi? Perché abbiate pietà, ma non si lascia nessuno per lettera, e tanto meno per sms, vi prego! Così orientati fuori dal dominio digitale ci si appresta all’incontro fatale.
Non ci sono regole da seguire, fremo restando che io sono sempre più convinta che i tagli decisi, siano all’inizio i meno compresi dalla controparte, ma quelli che poi successivamente vengono maggiormente apprezzati. Inutili parole consolatorie, chi viene lasciato in quel momento vi odia, potrete dirgli tutte le cose belle del mondo, vi odierà per molto tempo ancora, al di la delle parole che avrete scelto per troncare.
Che poi io ho una convinzione sacrosanta, che se la storia è realmente finita non c’è proprio nulla da dirsi, quindi queste sopravvalutate parole “dobbiamo parlare” sono solo il preludio a altre due ben più incisive “E’ finita”, perchè si parla quando c’è la speranza e l’esigenza di raccattare i cocci e di provare a ricostruire qualcosa, altrimenti a chi serve parlare? A chi chiude certamente no, perché se sei convinto di quello che stai facendo non esiste confronto che tenga, hai preso una decisione e la porti a compimento, e per chi la subisce, meglio i tagli netti e decisi, sono quelli che si rimarginano più in fretta (sempre che non siano quelli di un coltello da cucina, perché l’eventualità  neppure così remota, quella di beccarvi una coltellatac'è, quindi siate pronti a tutto). C’è chi questo mio modo di fare lo ha sempre contestato, quindi tutti quelli che ho mollato, ma questo è chiaro avviene perché non esiste realmente il giusto modo di lasciare qualcuno, soprattutto se quel qualcuno non vuole essere lasciato. Così credetemi, comunque sarete sempre i carnefici, e vi odieranno e non verrete compresi, qualsiasi tattica verrà adottata. Così tanto vale tagliare corto. E poi siamo sinceri, non è che uno decide di lasciare il partner, perché si alza la mattina e non sa cosa cazzo fare. Dietro una decisione così importante ci sono sempre lunghe riflessioni, (si anche io ho riflettuto, perché non sembro una in grado di riflettere……?) al di là dei metodi sbrigativi che uno utilizza per applicare tale decisione. Quindi che i mollati si facciano tutti un bell’esame di coscienza! Perchè non esiste carnefice e vittima….ma solo qualcuno che guarda in faccia la realtà più dell’altro!
I rapporti sono quello che sono, a volte funzionano a volte no, e non è detto che quando si ama, necessariamente si ami l’uomo/donna della propria vita. Alcuni fortunati magari lo incontrano, altri mai per tutta l’esistenza. E le storie cominciano e finiscono, e se a volte non finiscono è una gran fortuna.
Ma quando finiscono, la motivazione è quasi sempre la stessa "non si ama più", e allora, almeno che voi non siate votati alla beatificazione, perchè restare con un partner per il quale si prova un grande affetto, ma niente di più?

Prima di tutto, cominciamo con il dire che un uomo non chiama un rapporto “ relazione” - si riferisce ad esso come "quella volta che io e Paola stava facendo questo o quello", il più delle volte anche dopo anni di “questo e quello” si ostina a non voler identificare quello che sta vivendo con il suo reale nome, il che non cambierebbe molto per lui, ma magari per lei si.
Io sono stata 11 anni con un uomo che viveva con me 4 giorni a settimana e altri 3 a casa con i suoi….si si avete capito bene, i suoi genitori. No, che scemi che siete, certo che era maggiorenne! Insomma ma non vi fate mai gli affari vostri, era mio coetaneo, e a tutti quelli che gli chiedevano ma perché non andate a vivere insieme, rispondeva che lui voleva la sua libertà, che lui nell’anima era un single…beh dopo 11 anni (io sono una tenace eh…e le provo tutte prima di mollare) gliel’ho data…la libertà che avete capito (11 anni senza dargliela l’avrebbero fatto santo), e a quel punto, miracolo, mi voleva sposare! Ma siete o non siete stronzi? Perché questi sono i meccanismi che vi guidano, e questi sono atteggiamenti molto più maschili che femminili, ma non divaghiamo, perché l’argomento era un altro. Dicevamo, quando una relazione finisce, una donna piange e si dispera con le amiche, butta il cuore nel cassonetto, probabilmente scriverà una poesia dal titolo "Tutti gli uomini sono degli stronzi". Che poi conserverà per tutta la vita. Un uomo ha qualche problema in più a lasciarsi andare a certi sentimentalismi. Un uomo probabilmente dopo circa 6 mesi dalla rottura, vi chiamerà alle 3:00 in una notte di Sabato, per dirvi: "Volevo solo farti sapere che hai rovinato la mia vita, che non ti perdono, ti odio,e che sei una zoccola totale! (alcuni diranno anche” mi hai fatto soffrire più tu di questo carcinoma”…ma questo probabilmente ho avuto la fortuna di sentirlo solo io. Come al solito divago.) Ma voglio che tu sappia c'è sempre una possibilità per noi ". Questo è nota come chiamata telefonica del "ti odio/ti amo" che di solito avviene dopo essersi scolato una decina di birre e che il 99% di tutti gli uomini hanno fatto almeno una volta.
Ora quello che è veramente importante è come sopravvivere i mesi successivi ad una chiusura così drastica e definitiva.
Potrebbe accadere che il mollato non si rassegni ad avervi perso, almeno non subito, e lì se voi sarete intransigenti, e non vi farete prendere dai sensi di colpa, potrebbe cominciare a telefonarvi, inviarvi sms o mail di vendetta, a questo punto potrebbe essere necessario bloccare il loro numero di telefono. Se sono intelligenti modificate anche tutti gli account, ai quali anche lui/lei aveva accesso. E modificate anche lo standard di password utilizzate, perché non c’è niente di peggio di un amante intelligente piantato. (Forse un amante stupido piantato, ci sarebbe però da domandarsi come mai stavate con uno stupido? Ma questa potrebbe essere l'idea per un nuovo post.......)
Un amante respinto gode a giocare con le vostre emozioni. Così farà leva su tutto quello che, conoscendovi bene, sa essere importante per voi, amicizie, oggetti, hobbies. Qui dovrete mostrare tutta la vostra comprensione, perché ne vedrete di tutti i colori ed è qui che entra in gioco il vostro senso dell’umorismo senza il quale nulla vi aiuterà a gestire la mina impazzita in cui si è trasformato il vostro ex partner deluso!
Ricordate solo una cosa, prima o poi anche lui/lei si stancherà, e anche voi entrerete nei suoi ricordi e sparirete dal suo presente! In questo preciso momento non fate la cazzata più grande della vostra vita....... Non tornare sui vostri passi. Un rapporto finito, non si ricostruisce, se non con un altro partner!
Avrei voluto essere molto più divertente, ma non mi sembrava rispettoso verso tutti i miei ex, e poi la verità è che prima o poi qualcuno lascerà me....e allora non ci sarà nulla da ridere!

giovedì 15 marzo 2012

Quanto costa essere SINCERI

Non vi pentirete di essere onesti. E 'stato detto che l'onestà è la miglior politica. Sembra la cosa più semplice del mondo, ma essere veramente onesti con gli altri e con se stessi può essere una vera e propria sfida. La correttezza morale, che ci dovrebbe mostrare sensibili verso i sentimenti altrui, e di fronte verità scomode su di noi stessi di solito richiede molta pazienza, vigilanza e duro lavoro.
Basilare è comprendere il funzionamento della disonestà. La maggior parte di noi ha imparato a essere disonesto da bambino. Il processo spesso è iniziato con la consapevolezza che comportamenti diversi portano esiti differenti. Ad esempio, dicendo certe cose (o non dicendo certe cose) abbiamo ottenuto l'approvazione desiderabile e la lode, o la disapprovazione indesiderabile e censura, se non addirittura una punizione. Da qui l’indulgenza in comportamenti disonesti per ottenere i risultati desiderati è ad un passo brevissimo. Con il tempo i processi di pensiero che stanno dietro queste azioni diventano così radicati nella nostra mente e nel subconscio tanto da non esserne più realmente coscienti. Ed arriva un momento in cui si perde la capacità di conoscere quando la  disonestà sia in grado di  influenzare negativamente la nostra vita.
Siate disposti a risolvere (anche solo mentalmente) i problemi in cui siete stati meno onesti nel passato, rivedere le proprie trasgressioni creerà sicuramente disagio e senso di colpa (se così non è, inutile continuare a leggere questo post), ma riconoscere dove sei stato disonesto nel passato può aiutare a identificare i modelli e impedire il loro perpetrarsi.
Ricorda che la disonestà è radicata nella paura, quindi è necessario cercare e affrontare queste paure. Se ci si trova a mentire, perché si ha paura della disapprovazione degli altri, per esempio, forse si ha bisogno di imparare  che non necessariamente si può piacere a tutti  e che essere se stessi è il più grande regalo ci si possa fare. La cosa più importante, ammettere i propri errori in modo da perdonarci  utilizzando queste esperienze per rafforzare la propria determinazione a fare meglio. Non si può correggere ciò che non si riconosce come un problema.
Pensare onestamente. Questo può sembrare stupido, ma se non si pensa, onestamente, non si può essere onesti. I pregiudizi e le idee preconcette possono rendere difficile distinguere ciò che è realmente la verità. Non considerare mai le cose per il loro valore nominale. Quindi leggere, vedere o sentire qualcosa, non fare ipotesi. Offrire beneficio del dubbio, ed essere scettici, se necessario. Quando ci si impegna nella comprensione della verità, può essere umiliante rendersi conto che la maggior parte di ciò che pensiamo di sapere in realtà è solo sulla base di ipotesi piuttosto che fatti. Esiste un proverbio che bisognerebbe sempre tenere a mente "Quello che non vedi con i tuoi occhi, non testimoniare con la tua bocca."
Essere onesto sulle cose semplici. Questo è particolarmente importante in situazioni in cui "colorare" i fatti non farebbe alcuna differenza nel mondo, il che copre un bel bella fetta della nostra vita.  Applicando l'onestà alle piccole cose, si otterrà l'abitudine di essere onesti in linea generale.
Sappiamo tutti che l'essere letteralmente onesti può ferire i sentimenti di amicizia o di amore. Perché spesso chi è dall’altra parte interpretata la nostra sincerità come una critica o una mancanza di sostegno. E 'molto forte la tentazione di raccontare una "bugia bianca" quando si tratta di persone care (soprattutto bambini), ma è sempre possibile essere onesti utilizzando la creatività nel modo in cui esprimere la verità.
Sottolineare il positivo. Spostare l'attenzione lontano da quello che, in tutta onestà, pensate sia negativo. Invece di dire "Non ti stanno bene quei pantaloni" si può dire "Non ti stanno bene come quel vestito nero che su di te fa una figura impeccabile e se lo metti con i sandali che mi hai fatto vedere prima sarai una bomba".
Si ha anche il diritto di rimanere in silenzio, purchè questo sia il periodo transitorio necessario per trovare il modo migliore per esternare il nostro reale pensiero. Quando tutto il resto fallisce, essere onesti, ma con delicatezza. Avvolgere la verità  in apprezzamenti, lodi, e, in caso affetto è la miglior soluzione.
Trovare un equilibrio tra comunicazione completa e privacy. Solo perché sei onesto non vuol dire che bisogna comunicare qualsiasi cosa di voi e della vostra vita. Decidere quali informazioni una persona deve o non deve sapere è una decisione personale. Ma è pur vero quando si decide di tacere certe verità ad una persona, spesso non vuol dire che si stia agendo nel suo interesse nascondendo tali informazioni. Seguire l’ intestino  mettendosi in nei panni dell’altro aiuta: "Se fossi nei loro panni, mi sentirei tradita/o se queste informazioni non fossero state condivise con me al momento opportuno?" Ricordatevi che essere onesti non è facile, perché ci rende vulnerabili. Va verità mostra le persone che veramente siamo e gli errori che facciamo, ci mette sotto critica e ci potrebbe far respingere o non far apprezzare. E a volte, la verità fa solo male. Ma, onestà sviluppa carattere, così come la credibilità e la fiducia, che sono tutti gli elementi costitutivi delle relazioni di sana e alta autostima. Essere onesti non è un obiettivo che possiamo spuntare in una lista di buoni propositi: è un processo continuo una sfida e i benefici li raccogli per tutta la vita. Nulla è liberatorio come non avere nulla da nascondere.
La più grande verità di tutto questo è che essere sinceri, è difficile perché ci mette davanti ai nostri limiti, perché molte cose di quelle che otteniamo con piccoli stratagemmi, mezze verità, o silenzi che non si tramutano mai in verità, noi non le otterremo essendo totalmente onesti, ma è pur vero che scippare consensi, che non sarebbero mai arrivati se non con pessimi stratagemmi, non ci fa onore, e trascina nello sconforto totale chi poi impara sui propri errori chi siete veramente!


sabato 3 marzo 2012

L'ARTE DEL RICICLO

E' già parecchio che ci penso, ed eccomi qui, per rendervi partecipi di un argomento di grande attualità. Il Riciclo.
Non sto parlando di quello che siete abituati a fare durante le feste di Natale, con i regali poco graditi. Anche se pure in quell'ambito, sempre di "riciclo" si tratta. Unico consiglio che vi posso dare, e quello di annotare a chi date cosa e soprattutto, da chi lo avevate ricevuto voi. Così tanto per evitare impareggiabili figure di MERDA!!
E neppure della meno onorevole e stimabile consuetudine al riciclo del “Fidanzato”, ma di questo parleremo in un altro momento.
No, quello di cui vorrei parlarvi oggi è l'arte di utilizzare oggetti, che effettivamente sarebbero da buttare, per farne capolavori di arte Post-Contemporanea.
Lo spunto mi viene da una trasmissione, che ogni tanto seguo su RealTime, che con grande immaginazione e creatività comunica idee originali e veramente,veramente utili!
Dunque, la prima domanda che mi faccio è, “ma se io ho un oggetto di qualsiasi natura, che ha raggiunto, completando il suo naturale ciclo di vita, il diritto divino di diventare parte integrante della raccolta differenziata, per quale eccentrico motivo dovrei invece, con un enorme dispendio di tempo,fantasia e denaro, trovare un modo per dovermelo tenere in casa ancora qualche anno?”
Io a questa domanda non sono stata in grado di trovare una risposta!! Forse per puro MASOCHISMO? Le vostre osservazioni saranno altamente gradite.
Oggi, ho avuto la fortuna di veder trasformare una meravigliosa tavoletta del water (che quindi ha notoriamente come destinazione d'uso la facoltà di farci cagare) in un altrettanto meraviglioso specchio, che ci farà cagare ugualmente, se non per le sue ripugnanti fattezze, quanto meno per il fatto che dovendoci specchiare dentro, il risultato sarà assicurato!
La considerazione da fare, è in primo luogo sui materiali necessari alla costruzione di questo meraviglioso pezzo emblema del riciclo:
1) trapano
2) seghetto
3) pistola per colla a caldo
4) annessa colla a caldo
5) 45 chiavi (tutte uguali.....usate? bah...alzi la mano chi ha mai avuto 45 chiavi uguali da buttare! e tutte nello stesso momento, anche perchè se fossero state da buttare, le avresti già buttate nel corso della tua lunga vita)
6) cementite....come non avete un paio di etti di cementite in casa!! E che diamine, non siete cool per nulla!
7) pennello per cementite
8) smalto rosso...ecco qui potete anche applicare la vostra personale fantasia, lo volete blu? ok fatelo blu
9) pennello punte piatta per smalto rosso, blu, verde, azzurro....
10) stop per appendere il capolavoro finito
Il tutto per la modica cifra di 158,00€ IVA esclusa. Ah non potete scaricarla l’IVA, mi dispiace allora aggiungete il 21%.
Non mi dilungherò oltre sulla creazione dell'oggetto, che qualora foste realmente intenzionati potrete trovare, ne sono quasi certa, sul sito di Real Time, ma mi limiterò a unica e banale riflessione che non riesco proprio a trattenere!
Mi rendo conto che l'impareggiabile orgoglio di avere un oggetto creato da noi da poter esporre al pubblico, potrebbe rendere assolutamente vane le mie valutazioni, ma se tra di voi ci sarà qualcuno in grado, con spirito critico, di guardare l'oggetto senza quella punta di vanagloria, si renderà conto che l'unico posto degno di tale contaminazione del muro della vostra casa,  sia solo ed unicamente la pattumiera.
A valle di quanto detto, la spesa di 158,00€ vale veramente la pena? quanto da Ikea con 35€ potreste comprare qualcosa che, probabilmente vi darà meno soddisfazioni personali, ma sicuramente passerà inosservata all’occhio perfido dei vostri parenti. E il vostro orgoglio sarà dato solo e unicamente dal compiacimento di aver risparmiato 122,00€, che di questi tempi non è poco!