Sono sociopatico, mi curo su Tinder
Avevo sentito un gran
parlare di Tinder da molte mie amiche e, infine, con qualche esitazione e una
punta di imbarazzo, ho scaricato la fatidica app.
Tinder, come molte app
di giochi, è stato progettato per creare dipendenza, impadronendosi del centro
del piacere del cervello, che si trova nella corteccia prefontale. Il cervello,
ad ogni compatibilità traguardata sviluppa dopamina, ormone e
neurotrasmettitore che ci fa sentire bene, e che spesso viene associato con
l'amore, la lussuria, il gioco d'azzardo, e, sì, la droga . Questo accade
quando il cervello collega una sensazione
di benessere al bip della risposta attesa o del match. Si tenderà quindi a ripetere l’operazione più e più
volte, perché il cervello, producendo dopamina, sarà gratificato dalle
connessioni ricevute.
Mettici inoltre che
Tinder è super accessibile e il nostro cervello lo sa. Non oltre un braccio di
distanza. E quando il premio è ad un secondo di distanza, così come
Tinder, l’immediatezza rende la
ricompensa molto più gratificante. Più accessibile una è ricompensa, tanto più
il desiderio e la motivazione al perseguimento diventano incontrollabili. E
così ecco spiegata la smania incontrollabile di continuare a strisciare.
Ecco, adesso che vi ho
dato un’adeguata motivazione alla vostra compulsiva esigenza di strisciare il
pollice su tutte quelle foto che vi scorrono sotto gli occhi, sappiate che
questo non giustifica l’uso imbarazzante che fate del social, che temo sia più
da imputarsi alla vostra vera natura, già fortemente minata e che in questo contesto, fertile di immediate
possibilità, si amplifica in modalità esponenziale.
Tinder è il social
dove ci si innamora temporaneamente di almeno un contatto al giorno. Fino a che
lui non dice qualcosa di assolutamente idiota, o indossa un paio di scarpe
inguardabili; e allora tutto finisce più velocemente di quanto sia iniziato.
Siete alla ricerca del
Dott. Stranamore su Tinder? Signore, siamo spiacenti, anche se il Dott.
Stranamore esistesse, è molto probabile
non lo trovereste su Tinder. Per la maggior parte, gli uomini collegati allo
scandaloso Tinder lo sono per avere incontri sessualì occasionali, che
raramente i tramuteranno in qualcosa di duraturo.
Il che non è poi così
disdicevole, l’importante è che ne siate consapevoli, e che il vostro approccio
sia allineato alla vera essenza
dell’app di dating. Diversamente dovreste solo ripiegare su un altro sito per incontri, o
magari su qualcosa di più reale, tipo la vita.
Non sto qui a
spiegarvi l’utilizzo di Tinder, perché se state leggendo questo articolo,
sapete già di cosa si tratta. Faccio solo una piccola riflessione sul mezzo
attraverso il quale promuovete voi stessi . Le FOTO.
L’immagine che si
utilizza, è un biglietto da visita e la sua importanza è sicuramente rilevante. Signori state facendo
self-marketing. C’è da domandarsi,
allora, perché scegliete certe fotografie? Cosa vi fa pensare che pubblicare
una foto infilato in un costumino improbabile, con pancia risvoltata (se va
bene tre volte), sia di qualche minimo interesse per il sesso femminile,
oltretutto senza il minimo riguardo verso chi, ignaro di cotanta sfrontatezza,
magari sta usando Tinder dopo pranzo?
Se avete a
disposizione 6 foto e tutte e 6 le postate con gli occhiali, devo immaginare,
invece, che tu sia ricercato dai servizi segreti, oppure tu abbia un occhio di
vetro. Quindi il messaggio è “fatevi
almeno una foto senza occhiali”. E’ vero che così facendo probabilmente le
vostre aspettative di match si abbasseranno almeno del 40%, e quelle di
trombare del 75%. Lo so che con gli
occhiali sembrate Tom Cruise in Top Gun, ma la triste verità è che se ve li levate sembrate Denny de Vito, ma a 48 anni
dovrete pure cominciare a guardare la realtà in faccia. Poi c’è il tipo
superattivo, che ha tutte foto concentrate su grandi spazi, trekking, mountain
bike, sci, snowboard, nuoto, equitazione, dove lui è identificabile come un
minuscolo puntino nero all’interno del suo campo di attività sportiva, e
neppure con una lente di ingrandimento riuscireste a coglierne i tratti
somatici. Che dire se non, amico mio, sappi che nessun essere umano è così
attivo.
Insomma il vero
divertimento, che ho veramente apprezzato, non sta tanto nello scegliere qualcuno, quanto
nell’immaginare che tipo di persona potrebbe mai mettere, ad esempio, una foto
del suo bacino, in mutande con una semi erezione, aggiungendo una freccia
gialla in coincidenza del suo pene. Tesoro, prima di tutto, fai una cosa, leva
l’ovatta che si vede benissimo, e poi ridimensiona la freccia che attira su di
se tutta l’attenzione. E’ più grande della tua mano, figuriamoci di quello che
hai nelle mutande.
Insomma la regola di
base è, abbiate pudore, e se non siete proprio, Patrick Dampsey, ripiegate su
una bio interessante, scrivete qualcosa di intelligente, che catturi
l’attenzione, lo so è difficile quando il massimo degli argomenti che avete a
disposizione sono: il vostro spropositato ego. Che, oltretutto, è l’unica cosa
spropositata che avete. Allora fate così, mettete uno screenshot di Google
Earth che il vostro ego è talmente grande che si vede anche da li!
Quello che poi accade
dopo i match chiaramente è tutto da provare, fermo restando che io di compatibilità
ne ho ricevute moltissime, praticamente tutte quelle che ho attivato. E questo
mi ha dato da pensare, e una domandina me la sono fatta. Possibile che io
piaccia così tanto? Anche io stento a crederlo J. Così ho attivato un ulteriore
account che come foto aveva la pupilla di un occhio. Chi metterebbe un like ad
una pupilla, di 50 anni, direte voi? Tutti…vi comunico (anche ragazzini di 20).
Questo da spunto ad
una riflessione molto significativa. Se anche una pupilla viene ricambiata da
tutti i like che attiva, che tipo di
selezione viene fatta dal mondo “uomo”? Nessuna. Questo conferma ancora di più
le motivazioni che conducono gli uomini a questa app di dating. Escludendo la
ricerca di sesso occasionale che sembra oramai giusitificazione assodata, resta
spazio solo per una forte componente narcisistica, evidenziata ancora di più
dal fatto che sebbene questi uomini, abbiano già una vasta scorta di
compatibilità, non trovano il minimo interesse nell’approfondirne qualcuna in
particolare. Ed è, per loro, molto più gratificante un nuovo match, ed un nuovo
match, fino al completo esaurimento, piuttosto che superare quella barriera di
superficialità che configura i primi contatti tra due persone su Tinder, che se
non mutano in un incontro sessuale non hanno motivo di essere in alcun modo
alimentati.
Attraverso l’account
“Pupilla” sono rientrata in contatto con tutti gli uomini con i quali avevo già
parlato mettendoci la mia faccia (per correttezza tutti tranne 2 che si sono
dignitosamente astenuti dal cliccare su mezzo occhio), e la tristezza più unica
è aver constatato che l’approccio, udite udite, ha sempre e comunque i medesimi
stessi standard, stesse pietose pantomime, stesse inaudite cazzate senza
precedenti. Gli schemi che usano sono sempre immutabili, dicono, fanno, si
atteggiano nella stessa patetica maniera.
In linea generale pertanto,
tutti i contatti Tinder hanno un unico
obiettivo trasversale, quello di trascinarti nel loro letto, o anche nel tuo. E la sensazione che si respira non appena
agganciati a questo infernale social è qualcosa del tipo “se è vero che gli
uomini pensano al sesso ogni 9 secondi, dovrò mangiare questo hot dog in 7”.
Poi, però, ci sono le
eccezioni (a cui corrispondo tutta la mia incommensurabile stima), l’amica che
incontra un tipo a posto, romantico, che non ha timore di esprimere i suoi
sentimenti, e che li ha ed è in grado di riconoscerli, sa come gestirli e li
condivide con lei non solo "precoito", ma anche dopo nei mesi successivi. E
questo ti fa ricredere nel genere maschile che orbita su Tinder e anche in
maniera più ampia nel genere maschile nella vita di tutti i giorni.
Spoiler: Chiaramente,
siccome quel tipo a posto, romantico, etc… è stato già preso dalla mia amica, sappiate che per
voi non c’è speranza.
Chiaramente per par condicio ho attivato anche un
account maschile, per vedere come anche le donne abbiano la loro dose di
responsabilità rispetto ai comportamenti maschili, ma di questo parleremo nel prossimo
post!